L’acqua costituisce l’80% del peso corporeo nel neonato e nei primi anni di vita, quindi un contenuto più alto di quello di un adulto che però non lo protegge dalle perdite improvvise, perché in questo periodo ha un ricambio dell’acqua cinque volte più rapido di quello dell’adulto ed una riserva di acqua immediatamente utilizzabile proporzionalmente più scarsa. Ne deriva che il bambino deve bere regolarmente e deve bere di più nei periodi caldi, durante l’estate, e negli ambienti riscaldati, come a scuola, e quando fa sport.
Nei neonati un adeguato apporto idrominerale è indispensabile per coprire i fabbisogni e soddisfare le esigenze di crescita: l’acqua minerale è più adeguata delle acque potabili (per il rischio di inquinamento  o contaminazione) a soddisfare questa esigenza. Un bambino in fase di crescita ha bisogno inoltre di molti sali minerali che sono
contenuti in diversi alimenti, tra cui l’acqua: a questo scopo sono consigliabili acque con residuo fisso compreso tra 250 e 500 mg/l, oppure acque con residuo fisso più elevato con le caratteristiche di un’acqua bicarbonato-calcica e con una equilibrata presenza di mineralizzazione. Le acque bicarbonato-calciche sono particolarmente utili nei casi di una inadeguata assunzione di calcio attraverso la dieta, come ad esempio nei bambini con IPLV (intolleranza alle proteine del latte vaccino). Un’acqua ricca di microelementi essenziali per la crescita come calcio, magnesio e fluoro, elementi fondamentali per lo sviluppo della struttura ossea e dei denti, è adatta ai neonati e ai bambini e proprio per queste sue proprietà chimico-fisiche, può essere indicata si a per diluire il latte nel biberon sia per dissetare il bimbo ed è consigliata nelle pappe durante lo svezzamento, proprio per integrare l’apporto di calcio.